TUMORE AL SENO:SPERANZE ITALIANE

Non so se vi è capitata davanti la notizia riportata dal web che risale a ottobre 2020, di fondamentale importanza! In Romagna, il Centro di Osteoncologia, in collaborazione con un centro di ricerca Statunitense, si è posto dal 2012 l’obiettivo di trovare una molecola in grado di bloccare le metastasi al seno.

In questo periodo di incertezza causato dal Coronavirus, su vari siti (e non solo…) si parla con più frequenza di tumore al seno

In realtà non è propriamente aumentata la sua incidenza durante la pandemia, ma sono diminuite le campagne di screening, ovvero quegli appuntamenti annuali o biennali con la mammografia: questi sono mirati a riscontrare la presenza di un tumore quando il timore è ancora in fase iniziale, quindi più facilmente aggredibile.


Avendo subito un rallentamento per il problema che tutti conosciamo, è chiaro che nel momento in cui le campagne di screening hanno ripreso la loro attività, ci sia stato un riscontro di quei tumori al seno che, altrimenti, sarebbero stati diagnosticati nell’anno passato. Le diagnosi si sono accumulate alla fine di quest’anno, anzichè essere spalmate su tutto il 2020.
In questo articolo però voglio parlarvi non di cancro in sé, ma delle prospettive di miglioramento di quello che è il trattamento del tumore al seno.

Non so se vi è capitata davanti la notizia riportata dal web che risale a ottobre 2020, di fondamentale importanza! In Romagna, il Centro di Osteoncologia, in collaborazione con un centro di ricerca Statunitense, si è posto dal 2012 l’obiettivo di trovare una molecola in grado di bloccare le metastasi al seno.

I laboratori del centro hanno scoperto una molecola, provvista di un farmaco antitumorale e di un anticorpo, in grado di intervenire sull’ambiente tumorale con l’obiettivo di bloccarne la crescita: va ad uccidere le stesse cellule tumorali. Questa molecola ha come obiettivo quello di “sfondare” le barriere del tumore e penetrare al suo interno, distruggendolo.
Un primo passaggio aveva visto questa possibilità essere realizzabile, ma veicolando dosi del farmaco molto elevate. Dovete immaginare una sorta di “navicella”, che trasporta le armi per uccidere il tumore, ovvero il farmaco antitumorale, direttamente all’interno del tumore stesso: il dosaggio troppo alto del farmaco, però, poteva dare effetti collaterali importanti alle pazienti. Andando avanti nello studio si è vista la necessità di ridurre o di cambiare il farmaco antitumorale veicolato dalla navicella, per limitare gli effetti collaterali e andando così ad agire sul tumore, in maniera del tutto sicura per la salute della paziente, limitando al massimo gli effetti collaterali.

Questo risultato positivo sembra che finalmente si sia ottenuto in laboratorio, nella nostra Romagna, a fine settembre: sono riusciti a creare una molecola in grado di entrare nel sistema tumorale e bloccare la sua attività di espansione.

A livello laboratoristico questa molecola ha già raggiunto ottimi risultati! E’ giusto rendere merito a questa equipe totalmente italiana, costituito dai Dottori Alessandro De Vita, Laura Mercatali, Tony Ibrahim e tutti gli altri componenti: a loro va tutto l’appoggio e l’ammirazione per il lavoro compiuto! Ed è giusto celebrare i successi, nella speranza di un futuro migliore nella lotta contro il cancro al seno.

Cosa ne pensate di questa meravigliosa notizia?

Buona giornata!
Ilaria