Sentiamo parlare di loro, perché le ghiandole di Bartolini spesso affliggono molte donne. Ma qual è la loro funzione? Dove si trovano? Oggi rispondiamo a queste domande! 

Esse sono anche dette ghiandole Vestibolari Maggiori e risiedono nel terzo inferiore delle grandi labbra: in pratica, si trovano nella piegatura tra le grandi labbra e le piccole labbra, un po’ in basso e in profondità. 

Le loro dimensioni in condizione di benessere assomigliano a quelle di due piccole mandorle. Producono un liquido denso e vischioso, che fuoriesce da un condotto, ovvero da un tubicino, lungo circa 1,5 / 2 cm. Quando questo condotto si ostruisce (come succede nell’occhio quando compare l’orzaiolo), le ghiandole del Bartolini si infiammano e provocano dolore, e non potendo defluire il liquido che producono, e che continua ad essere prodotto, ovviamente aumentano anche di dimensioni. 

Esse devono il loro nome a colui che le ha scoperte, ovvero Kaspar Bartolin il Giovane: studente di medicina dall’età di 16 anni, a 22 anni scoprì le ghiandole del Bartolini. 

Le notò e analizzó sezionando i cadaveri delle donne, proprio perché queste ghiandole, quando sono sane, non sono palpabili: se noi le cerchiamo, non le troviamo. Si possono percepire solamente quando il tubicino che fa fuoriuscire la secrezione si ostruisce e queste si gonfiano, come abbiamo già detto.

Alla comparsa di questo fenomeno, le donne lamentano un rigonfiamento a livello dei genitali esterni, che può anche essere di piccole dimensioni, ma la percezione che la donna ha è di avere un melone in mezzo alle gambe!!! Talvolta possono davvero raggiungere le dimensione di un pompelmo e di un piccolo melone: immaginate la difficoltà a camminare, ad andare in bagno, per non parlare dell’ impossibiltà ad avere rapporti!!!

Ma perché le abbiamo?! Un tempo si pensava che queste ghiandole di Bartolini fossero necessarie per la lubrificazione durante i rapporti sessuali, proprio per il loro liquido prodotto, denso e vischioso. 

ghiandole di Bartolini

Ma, al momento di una eventuale loro asportazione chirurgica a causa di ricorrenti problemi, si è notato che la lubrificazione non è compromessa, così come l’ attività sessuale. Di conseguenza, ancora oggi non è ben chiaro perché ci siano!

In età infantile sono piccole, per poi crescere e svilupparsi in età fertile e con l’arrivo della menopausa le loro dimensioni diminuiscono e tendono a seccarsi. Di conseguenza, il problema dei loro ascessi e dei loro gonfiori con dolorabilità, riguarda le donne in età fertile. 

Abbiamo ormai capito che nel momento in cui il tubicino delle ghiandole del Bartolini si chiude, si possono avvertire come delle piccole palline, che sono poi le cisti delle ghiandole, in prossimità delle grandi labbra. 

Queste potrebbero causare dolore o attrito durante il rapporto sessuale, ma non dovrebbero creare ulteriori problemi. Le problematiche potrebbero insorgere nel caso in cui fosse presente un’ infezione all’interno del tubicino o all’interno della ghiandola stessa. In quel caso la donna avrà dolore e avvertirà la presenza di un corpo estraneo all’interno dei suoi genitali: è il pus che si sta formando. Potrebbe avvertire dolori durante la penetrazione dei rapporti sessuali. Potrebbe notare anche la variazione di dimensioni di una delle grandi labbra: una visibilmente più grosso dell’altro. 

L’ascesso della ghiandola può portare dolore, come abbiamo detto, ma anche febbre. 

La terapia da seguire è antibiotica, che blocca il moltiplicarsi dei batteri che hanno scatenato l’infiammazione. E’ consigliabile anche una terapia antinfiammatoria per debellare la sensazione di dolore e fastidio. Nel peggiore dei casi è necessaria una manovra chirurgica: si dovrà incidere la ghiandola per permettere il drenaggio e la fuoriuscita del pus. Questa procedura porta ad un immediato sollievo della paziente, nonostante il dolore acuto che avvertirà durante l’incisione e il drenaggio. 

Se le infiammazioni sono recidive, si potrebbe procedere con l’asportazione o marsupializzazione delle ghiandole di Bartolini. La rimozione non è fattibile durante un’infezione, specie se in fase acuta. In quel caso, intervenendo, si provocherebbe lo scoppio della ghiandola, la fuoriuscita di materiale e non si riuscirebbe a rimuovere il suo guscio. Si otterrebbe solamente fastidio e dolore per la paziente, oltre al fallimento dell’operazione. 

In questi casi di infiammazioni ripetute sarebbe meglio un intervento di marsupializzazione, ovvero allargare le dimensioni del tubicino, favorendo così la secrezione delle ghiandole. L’intervento di asportazione è consigliabile quando si forma la cisti costante, in modo da poter rimuovere la pallina in toto. 

Dubbi? Domande su queste piccole ghiandole?

Sono qui per rispondere e schiarirvi le idee!

 Buona giornata! 

Ilaria