Il nostro viaggio verso l’identità sessuale è arrivato a metà strada! Dopo aver visto il sesso biologico e l’identità di genere, oggi vedremo l’espressione di genere, la terza componente!

Per espressione di genere intendiamo tutto quello che comprende il punto di vista sociale e il ruolo che ci viene conferito.
Semplificando, è come noi esprimiamo esternamente il nostro modo di essere donne o di essere uomini: abbigliamento, tono della voce, atteggiamento corporeo, cura dell’immagine e interazione della nostra persona. Sono tutti quei comportamenti che sono conformi e che sono incoraggiati. Sono il risultato dello sviluppo dell’immaginario “donna che si comporta da donna” e “uomo che si comporta da uomo”.
Il quadro che vi ho esposto porta spesso ad avere una sorta di pregiudizio.
E il pregiudizio non è altro che un modo di vedere le cose che si discostano dalla realtà; di solito è un’opinione portata da una errata conoscenza, ma che permette di distorcere la realtà. Ad esempio, un pregiudizio sull’espressione di genere maschile è che ogni uomo, per il semplice fatto di essere dotato di un pene, sia immaturo e che pensi solo a se stesso. Un pregiudizio sessuale femminile molto comune è invece che ogni donna, per il semplice fatto di essere tale, abbia come sue caratteristiche di base (è sempre) il romanticismo, la logorrea e l’ossessività verso la moda.
Nel momento in cui si creano delle “categorie”, per semplificare in gruppi di uomini e di donne, e ragioniamo a stereotipi predefiniti, si arriverà a fare delle discriminazioni. Tutto è derivante da ciò che ci impone la società in cui viviamo. Le discriminazioni sono infatti la tendenza a timbrare come giusto o sbagliato quello che rientra nelle nostre categorie. Noi non possiamo eliminare ciò che è categorizzato come espressione maschile o femminile, ma possiamo eliminare i pregiudizi. Di conseguenza, verranno meno anche le discriminazioni.
Per quello che riguarda l’espressione di genere, ad esempio, non devono esserci pregiudizi per coloro che, pur essendo uomo o donna, si comportano in maniera non conforme.

In particolare, stiamo parlando dei Gender Bender, ovvero degli individui che “piegano il genere”. Stiamo parlando delle Drag Queen e dei Drag King; sono uomini e donne che si vestono e si comportano con atteggiamenti consoni al sesso opposto per motivi di spettacolo. Abbiamo anche i Cross Dresser; sono uomini che amano vestirsi da donne e viceversa, non per lavoro come le Drag Queen e King, ma a livello sociale.
Per parlare di disturbo correlato alla diversità dell’espressione di genere usiamo la dicitura di Disturbo da Travestitismo. In esso però si colloca solo colui o colei che vive estremamente male questo suo “non essere conforme”, per più di sei mesi. A ciò si deve aggiungere un disagio significativo che prova con difficoltà a rapportarsi con il mondo, con il sopraggiungere della depressione.
Dubbi? Domande? Scrivetemi e io vi risponderò!!!
Buona giornata!
Ilaria
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