C’ERA UNA VOLTA… UNA MELA AVVELENATA DA IGNORANZA!

Essere favorevoli o meno ad un argomento in generale non significa diffondere informazioni sbagliate per sostenere la propria tesi! Questo è barare!!!

“C’erano una volta Biancaneve e una mela avvelenata…”

Questa è l’immagine che è stata utilizzata nei manifesti comparsi sui muri di città e paesi un po’ dappertutto in Italia, ad opera di associazioni non mediche, con informazioni prive di fondamenti scientifici e non approvate da quelle che sono invece società scientifiche di noi ginecologi.
Le società “ufficiali” e scientifiche di ginecologia ve le menziono in modo da avere sempre un riferimento: SigoAogoiAguiAgite, tutte dotate di sito web approvati e piene di contenuti per informare le donne.
Come uno spot pubblicitario, i cartelloni hanno avuto come bersaglio la pillola abortiva, con l’hashtag #dallapartedelledonne, che in realtà… da parte delle donne…ha ben poco…

La campagna in corso diffonde informazioni assolutamente sbagliate e prive di fondamenti scientifici.

E’ frutto di una oltraggiosa ignoranza, oltre che manipolazione mediatica. La pillola abortiva RU486 è una pillola sicura, che si utilizza già da tempo e che da agosto è stata autorizzata per l’assunzione entro la nona settimana di gestazione.
Questa pillola ha un’azione solo a livello fetale provocandone, sì, è vero, la morte.
Ma questo è ciò che si fa quando si fa un’ interruzione di gravidanza volontaria ed ogni paziente che ho visto sottoporsi ne era consapevole.

L’interruzione volontaria di gravidanza è un argomento altamente scottante.

E’ assai delicato sia da un punto di vista etico che religioso. Può essere affrontato in maniera etica con punti di vista diversi e sicuramente può portare le comunità scientifiche, filosofiche e l’opinione pubblica ad assumere posizioni a favore o contro.
Essere favorevoli o meno ad un argomento in generale non significa diffondere informazioni sbagliate per sostenere la propria tesi! Questo è barare!!!
E’ un po’ come ritornare indietro nel tempo, ai salassi, quando per fare abbassare la pressione sanguigna delle persone venivano attaccate le sanguisughe a livello di vene e arterie per far sì che assorbissero sangue e la pressione si abbassasse. Oggi, per la pressione alta, si danno le medicine, mica compaiono manifesti in strada per dire che le sanguisughe fanno meglio.
Ebbene, non siamo nel Medioevo e la categoria dei ginecologi non è una mandria di ignoranti, come viene definita da alcuni articoli su web, con tanto affermazione di “ladri che intervengono di notte e meri ignoranti”(citazione alla lettera!).
Il lavoro dei ginecologi è stato messo a confronto con l’operato di attiviste e femministe radicali che non hanno nè lauree in medicina e tantomeno hanno specializzazioni in ginecologia.
Quello che viene diffuso da questi manifesti e sul web in questi giorni è assolutamente oltraggioso a tal punto che, oltre ad essere una sorta di lettera scarlatta (e torniamo al Medioevo), è una mancanza di tatto e delicatezza contro quelle donne che si ritrovano a dover prendere questa dolorosa decisione.

I motivi per i quali una donna decide di interrompere una gravidanza sono vari e non sono scelte facili. Ci sono di mezzo anche seri problemi di salute, come ad esempio scegliere tra portare avanti una gravidanza o un cancro che avanza nel proprio corpo.

Io NON PENSO che in questo caso caso o simili si possa giudicare in maniera superficiale, come traspare da questi manifesti.
Se non vogliamo tornare nel Medioevo e non vogliamo raccontare favole prive di fondamento come Biancaneve e la mela avvelenata, dovremmo comprendere e apprendere in maniera più critica le informazioni e vedere chi le firma: se sono società scientifiche riconosciute che pensano alla tutela della popolazione o se sono ciarlatani che impongono sanguisughe ai pazienti per abbassare loro la pressione…..
Le società scientifiche ginecologiche sembra che vogliano intraprendere un’azione legale nei confronti di questo oltraggioso manifesto, il quale ha scatenato i media portando noi medici, che ci occupiamo della salute delle donne, ad una violenza mediatica… proprio da parte delle donne.

E’ stato un far perdere di dignità alla donna stessa, paragonandola a una Biancaneve che mangia ingenuamente una mela avvelenata, status che non appartiene alla donna vera che è forte, consapevole e combattiva.

Sono disponibile al confronto, fatemi sapere in piena libertà cosa ne pensate sull’argomento!

Buona giornata!
Ilaria