spirale contraccettivo

La spirale è un metodo contraccettivo che desta molti dubbi e si porta dietro molte congetture e idee errate. Ad esempio molte donne e pazienti sono convinte che le donne che ancora non abbiano partorito non possano utilizzarla. Molte altre ancora vivono con il dubbio della sua efficacia… E’ giunto il momento di fare un po’ di chiarezza!


Ma procediamo con ordine e iniziamo a capire meglio cosa sia la spirale.

Come già anticipato qui, ed anche in uno dei miei primi articoli (clicca QUI per leggerlo), la spirale è un metodo contraccettivo, chiamato anche dispositivo intrauterino. Il suo secondo nome dà origine al diminutivo che utilizzano i ginecologi dall’inglese…ovvero IUD, Intra Uterine Device: come dice il nome, si tratta dunque di un dispositivo che va inserito all’interno dell’utero dallo specialista. Una paziente che decida di utilizzare la spirale non può posizionarla da sé… Io stessa, ginecologa, non posso posizionarla a me!!! E’ necessario che un collega la posizioni all’interno dell’utero, poiché è indispensabile l’uso dello speculum, strumento che abbiamo già visto e descritto quando abbiamo parlato della procedura del Pap Test. Una volta inserito lo speculum e visualizzato il collo dell’utero, il medico inserirà al meglio il dispositivo intrauterino.


Quanti tipi di spirale esistono? 


Ne esistono fondamentalmente due tipi: al rame o medicata al progesterone

Hanno due meccanismi d’azione sostanzialmente diversi. Quella al rame va a creare una sorta di infiammazione a livello delle pareti uterine, creando così una condizione sfavorevole per l’instaurarsi di una gravidanza. Agisce anche per un’azione cosiddetta “spazio occupante”: essendoci lei all’interno dell’utero, non c’è lo spazio necessario per dare via a una gravidanza.

 Ma è vero che ne esistono di “figli” di dispositivi al rame?

Domanda questa molto frequente tra le mie pazienti. E la risposta è semplice: ne esistono perché la spirale al rame, avendo la doppia funzione, potrebbe spostarsi e andare a creare infiammazione in un’altra zona più bassa dell’utero, creando così uno spazio al di sopra, sufficiente per l’insediarsi di una gravidanza. Di questo di dispositivo ne esiste uno (in commercio, udite udite, anche in Italia), chiamato Intra Uterine Balls, le cosiddette “palline”. Invece di avere la classica forma a “T”, è costituito da una spiralina con al suo interno delle palline di rame. Quando l’utero si contrae, come per volerla espellere, anche la spiralina si contrae e riesce a mantenere la sua posizione e quindi le due sue funzioni. 

L’altro tipo di spirale è quella medicata al progesterone, che ha un meccanismo ormonale.

All’interno della sua struttura è presente il progesterone che, una volta venuto a contatto con le pareti dell’utero, rende quest’ultime (ovvero l’endometrio) estremamente sottili. Questo fa sì che non si venga a creare il “nido”. Le ovaie continuano a svolgere il loro lavoro e produrre gli ormoni, ma non abbiamo la mestruazione o la abbiamo molto più scarsa. Ecco la differenza sostanziale tra le due spirali: con quella al rame la mestruazione continua a venire con regolarità, con quella medicata potrebbero anche sospendersi. 

La spirale può essere inserita all’interno di un utero che non abbia mai avuto figli?

Proprio per essere il meno invasivi possibile e per offrire la possibilità anche alle giovanissime di utilizzare un metodo contraccettivo sicuro è più naturale, quindi di applicare la spirale, le case farmaceutiche hanno pensato e messo in commercio spiraline di dimensioni ridotte. Questo è importante per il grado di tollerabilità, soprattutto per un utero che non abbia mai affrontato una gravidanza, quindi di dimensioni più piccole e non abituato a contenere qualcosa al suo interno. 


Quanto dura l’effetto di una spirale?


Tendenzialmente quella al rame dura cinque anni. Per la spirale medicata ne esistono di due tipi: una che dura tre anni e una cinque. Ciò significa che la donna per tutte queste due durate di tempo è protetta dal rischio gravidanza, continuando però a mantenere la normale funzione ovarica. A differenza della pillola (LInk), dove le ovaie vengono messe a riposo, con il dispositivo intrauterino svolgono il loro normale lavoro.

Introduzione della spirale: è dolorosa?


A volte la pratica può essere piuttosto fastidiosa; non dimentichiamo che per inserire la spirale andiamo a stendere e stirare un muscolo, quello che è, alla fine, l’utero. Il fastidio può rimanere anche per le ore o il giorno immediatamente seguenti all’inserimento e possono comparire delle piccole perditine di sangue.Durante il periodo in cui il dispositivo rimane all’interno del nostro corpo, la donna dovrà effettuare delle ecografie periodiche (annuali) di controllo, per vedere se il dispositivo abbia mantenuto la posizione. Bisogna ricordare la scadenza, soprattutto per le spirali medicate: una volta terminato il tempo, perde efficacia e insorge il rischio di iniziare una gravidanza!


Dubbi? Domande? Io sono sempre qui pronta ad ascoltarvi!
Buona giornata!
Ilaria 

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